SONDRIO – “In inverno la montagna diventa un ambiente molto difficile da vivere per la fauna selvatica che compie una dura lotta per la sopravvivenza. E’ importante, per cui, non disturbare la fauna. Noi possiamo cercare di ridurre al minimo il nostro impatto: adottando buone regole di convivenza!”. Il Parco delle Orobie Valtellinesi, con l’arrivo della stagione invernale, invita i frequentatori della montagna a seguire precisi comportamenti quando si trovano a praticare escursioni o altri sport invernali per non interferire con la fauna selvatica.
Il comportamento consapevole, secondo quanto riportato dall’ente, dovrà essere in queste occasioni il seguente: individuare le zone protette e rispettare i possibili divieti di frequentarle; evitare lo sci e lo snowboard fuori pista: giungendo all’improvviso dove un animale riposa, il rischio è di spaventarlo e di farlo fuggire; durante le escursioni rimanere sempre sulle strade forestali: gli animali sono abituati a veder passare l’uomo in quel tratto; se possibile non avvicinarsi ai margini del bosco e alle aree non innevate, perché sono zone dove la fauna cerca il cibo; in caso di avvistamento di tracce non seguirle; se viene scorto un animale in lontananza non avvicinarlo; se ci si imbatte in un animale, allontanarsi con calma; quando possibile evitare di frequentare le montagne durante le prime ore del mattino e le ore del crepuscolo alla sera, momenti in cui le specie si alimentano.
“In un periodo in cui risparmiare le energie è essenziale, il cibo scarseggia e gli animali riducono al minimo gli spostamenti, il nostro passaggio è un grande disturbo ed impatta particolarmente sulla fauna selvatica. Per un selvatico, già provato dai rigori invernali, una fuga improvvisa è un grande fattore di stress, un grande dispendio inutile di energie che può anche risultare fatale. L’impatto negativo dell’uomo sulla fauna può verificarsi durante tutto l’anno, ma in inverno l’effetto può essere più rilevante. In particolare ci sono alcune specie molto sensibili che richiedono condizioni precise per lo svernamento e aree con determinate caratteristiche. Tra queste troviamo: ungulati, tetraonidi e lepre bianca”, spiegano dal Parco.