Sondrio

Temolo, stagione 2024: Unione Pesca Sportiva Sondrio fa il punto

Riproduzione degli esemplari in leggero anticipo, complici le condizioni ambientali.

Stimata la produttività effettiva di 500 mila temoli.

Redazione VN – 3 Aprile 2024

Sondrio, Centro Valtellina, Attualità

Temolo stagione 2024 Unione Pesca Sportiva Sondrio
Foto di Unione Pesca Sportiva Sondrio

SONDRIO – Tempo di bilancio sull’attuale stagione del Temolo per l’Unione Pesca Sportiva Sondrio, che durante la spremitura della specie sotto l’abbondante acquazzone degli scorsi giorni, ha avuto modo di fare il punto della situazione con il dott.Gibertoni, ittiologo.

Da segnalare un piccolo anticipo sulla stagione riproduttiva dei temoli (che fregano a fine inverno-inizio primavera), sia per quelli che UPS ha in cattività, sia per quelli selvaggi presenti nei fiumi. A influire le condizioni ambientali, complice un febbraio particolarmente caldo e un gennaio non troppo freddo, senza grandi nevicate e tanti giorni di bel tempo consecutivi.

Anticipo che tuttavia non rappresenta un grosso problema, come spiega UPS: “Quando si verificano queste situazioni, l’importante è che gli animali siano tra loro sincronizzati, cioè che i maschi siano pronti e le femmine abbiano le uova mature nel medesimo momento. In caso contrario si rischierebbe di avere situazioni paradossali dove le femmine depongono e i maschi fanno fatica a fecondare”.

“E’ un paradosso che purtroppo però negli ultimi anni abbiamo osservato realizzarsi sia sulle Marmorate che sulle Mediterranee, in varie parti d’Italia, dove c’è una sorta di mancato sincronismo con grandi problemi poi al successo riproduttivo”, aggiunge Gibertoni.

Temolo stagione 2024 Unione Pesca Sportiva Sondrio
Foto di Unione Pesca Sportiva Sondrio

Per quanto riguarda le acque di UPS, fortunatamente a marzo ha ricominciato a piovere, neve e freddo hanno ripreso le tempistiche, e gli animali si sono quasi rimessi in pari. Quasi, perché ad oggi si osservano una decina di giorni di anticipo sulle freghe naturali e anche sulla riproduzione artificiale. Per quanto riguarda quest’ultima, lo stabilimento al centro ittico di Faedo vedrà probabilmente una produzione appena al di sotto del milione di uova lorde, che tradotte in uova embrionate si possono dichiarare sulle 750.000 unità, stimando una probabile produttività effettiva di circa 500.000 individui. 

Per quanto riguarda poi la successiva immissione, l’associazione sottolinea che grazie a tutta una serie di studi, osservazioni e sperimentazioni che si sono fatte negli anni passati, cercando quale potesse essere la taglia migliore per le acque valtellinesi, al netto degli svasi, delle bombe d’acqua, del limo glaciale, dello sfasciume glaciale dei ghiacciai (soprattutto del Ghiacciaio dei Forni), UPS guidata da Gibertoni ha realizzato che il miglior compromesso per il temolo è l’animale di circa un anno di vita. 

Questa cosa suona dissonante rispetto ai concetti di rusticità, perché più un animale sta in cattività, più si addomestica e più perde la sua rusticità naturale, cioè la capacità di adattarsi all’ambiente, di combattere per un rifugio, di risalire, di scendere, trovare zone idonee per la fase trofica e ovviamente anche per poi competere e combattere per la riproduzione e per il proprio territorio. In parallelo, si è ovviato a questa perdita di rusticità tenendo i temoli in condizioni simil-naturali, quindi sostanzialmente le attività che si svolgono all’interno del centro sono limitate ad ospitare riproduttori figli di selvatico. Selvatico che svolge la prima riproduzione e poi viene riformato. Questo consente un rapido ricambio del parco riproduttori, evitando così il formarsi di linee domestiche.

Temolo stagione 2024 Unione Pesca Sportiva Sondrio
Foto di Unione Pesca Sportiva Sondrio

A proposito di sbalzi termici che possono avvenire durante la frega, il dott.Gibertoni approfondisce:

“Tutti gli animali cercano di compensare il meglio che possono alle escursioni termiche e ai cambiamenti climatici. Ed è indubbio che alcune specie ci riescano meglio di altre. Gli animali rispondono in natura a dei parametri per quanto riguarda la riproduzione. In primis la temperatura dell’acqua che fa maturare di gradi giorno le uova (sia quando sono dentro la pancia della femmina sia quando sono state deposte e comincia lo sviluppo dell’embrione). Per capirci, una temperatura media di 8 gradi fa maturare 8 gradi giorno, ogni giorno, le uova. Quindi per una trota, per arrivare ai 415-430 gradi giorno, o un temolo a 170-180 e alcune volte anche 200 gradi giorno, non si fa altro che dividere il totale per la media delle temperature, ottenendo così i giorni di incubazione fino alla schiusa per le varie specie. C’è da precisare che normalmente una specie nel momento in cui trova lo stimolo per riprodursi, lo fa. Tutta la produzione naturale – ma anche quella in vasca, si distribuisce – come produttività – come una curva gaussiana. Cosa significa questo? All’inizio della stagione riproduttiva avremo pochi animali pronti, nella fase centrale un numero maggiore, e alla fine della stagione uno sciame finale che va a calare. Possono insorgere però delle interruzioni generate da momenti fisici e chimici delle acque non idonei. La non idoneità delle acque può allungare i tempi, può generare situazioni di non sincronismo, ma nell’insieme i salmonidi hanno messo a punto la logica dei grandi numeri. Il fatto che in una popolazione ci siano tante femmine mature con parecchie uova disponibili, e solo alcune andranno a buon fine, garantiscono già così le progenie future. Nell’insieme delle cose, non serve che tutte le femmine abbiano successo, l’importante è che ce ne sia qualcuna qua, qualcuna là, per la legge dei grandi numeri”.