BORMIO – Caprioli e cervo rosso: com’è la convivenza tra i due ungulati più diffusi in Europa, cosa succede quando condividono le stesse risorse? I ricercatori del Parco Nazionale dello Stelvio hanno provato a dare risposta a questi quesiti, studiando le interazioni tra queste due specie all’interno del territorio di competenza dell’ente.
Da un’analisi condotta per cinque anni tra i mesi di luglio e settembre, dal 2019 al 2023, con 50 fototrappole sparse su 10.000 ettari di terreno, sono state raccolte ben 2060 fotografie di capriolo e 9030 di cervo. Scatti che hanno fatto dedurre all’ente che “la presenza del capriolo non sembra dipendere dalla presenza del cervo, ma piuttosto dall’habitat, infatti preferirebbe: foreste fitte, terreni pianeggianti, altitudini più basse e vicinanza ai centri abitati. Questa scelta potrebbe essere una strategia per “coesistere” con il cervo, che si trova ovunque nel Parco”.
In termini di attività, sia il capriolo che il cervo risultano principalmente attivi all’alba e al tramonto, segno di come il loro coesistere non vada a modificare le rispettive abitudini. Tuttavia c’è da considerare che il ritorno del lupo sulle Alpi potrebbe spostare gli equilibri, con i due ungulati che potrebbero vedersi costretti a ridefinire il loro utilizzo delle risorse.