BORMIO – Aprile è iniziato e il Parco Nazionale dello Stelvio si prepara a fare il censimento al faro dei suoi cervi. Un’importante attività di monitoraggio che, come lo stesso ente riferisce, fornisce una stima numerica della popolazione dei cervi nelle valli di competenza.
Uscite notturne, principalmente dalle ore 23.00 alle ore 3.00 del mattino, effettuate dagli operatori (ricercatori del PNS insieme al Corpo dei Carabinieri Forestali) quando ancora le temperature dopo il tramonto rimangono quasi invernali. Una scelta non casuale, ma fatta per massimizzare le possibilità di avvistare più esemplari quando sono ancora nei prati in fondivalle, sfruttati dai cervi nei mesi più freddi per sfuggire al gelo delle alte quote.
Dividendosi in squadre, a ciascuna viene assegnata una zona del Parco, gli operatori iniziano la perlustrazione e la conta, servendosi di fari per illuminare i cervi nella notte. Durante la notte infatti questi animali si spostano in aree aperte per alimentarsi, rendendosi facilmente osservabili grazie all’uso di fari orientabili, come spiega sempre il Parco Nazionale dello Stelvio. I cervi, una volta illuminati, rimangono immobili qualche secondo prima di scappare, rendendo possibile il censimento.
La primavera si presenta come il periodo ideale per il monitoraggio anche perché inizia il disgelo e molte strade del Parco ritornano percorribili e gli operatori, con i loro mezzi, riescono a raggiungere anche quelle che risultano inaccessibili durante la stagione fredda.
Attraverso il censimento il Parco può stimare il numero di tutta la popolazione su suolo lombardo dell’ente, e conseguentemente avere una buona gestione della fauna selvatica essendo a conoscenza della distribuzione, dei trend e dello stato di conservazione di questa specie.