BRENNERO (BZ) – “Dall’uva indiana diretta in Puglia, agli oltre 25.000 kg di cagliate tedesche dirette in Campania. Ecco il cibo straniero che ogni giorno e ogni ora entra nei nostri confini…serve estendere in tutta Europa l’obbligo dell’etichettatura di origine!”. Si è alzato il grido di Coldiretti Sondrio, insieme a quello degli altri 10 mila agricoltori che tra oggi e domani stanno presidiando e presidieranno il valico del Brennero, uniti in protesta.
Una mobilitazione che si pone come obiettivo quello di, come dichiarato dalla stessa associazione di rappresentanza nazionale, “fermare l’invasione di cibo straniero spacciato per italiano, difendere la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori, estendendo l’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta a tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Ue“. In poche parole, bloccare quello che viene chiamato ‘Fake in Italy‘.
Agricoltori da tutta Italia, tra cui anche quelli di Coldiretti Sondrio, nell’area di parcheggio ‘Brennero’ al km 1 dell’autostrada del Brennero direzione sud, luogo rinomato per il passaggio di prodotti falsi, stanno controllando tir, camion frigo e autobotti capitanati dal presidente nazionale Ettore Prandini e in collaborazione con le forze dell’ordine. “Rilanciamo la nostra battaglia sulla trasparenza dell’origine in etichetta che è un diritto dei cittadini europei”, ha detto Prandini al valico italo-austriaco.
Lanciata anche una raccolta firme per una proposta di legge europea di iniziativa popolare sulla trasparenza di quanto portato in tavola, utile ad avere “maggiori controlli per bloccare le truffe”.