LAGLIO (CO) – E’ il giorno dopo il terribile incidente che ha tolto la vita a Carlo Lenatti, 38enne di Montagna in Valtellina perito sotto un escavatore, dopo che questo si è ribaltato, mentre stava svolgendo alcuni lavori in una stradina della frazione di Torriggia a Laglio, in provincia di Como.
Sul posto, a seguito del sinistro che non ha lasciato scampo all’uomo, titolare di un’azienda agricola nel Sondriese, si sono presentate le organizzazioni sindacali. “Contemplavamo sgomente lo scempio avvenuto ed aiutavano chi di competenza, per la distanza del luogo dell’infortunio dalla strada carrabile e la difficoltà logistica, a condurre la salma al carro funebre”, si legge nel foglio firmato da FENEALUIL Alta Lombardia, FILCA CISL, CGIL FILLEA.
Oltre a partecipare al dolore della famiglia, i sindacati hanno ribadito la necessità di un lavoro sicuro per tutti: “In questo momento di cordoglio le organizzazioni sindacali, costernate, pongono le più profonde condoglianze ai familiari della vittima offrendo ogni ausilio che potranno. Quanto avvenuto impone rivendicare che le scelte della politica debbano mirare alla tutela del lavoro e renderlo sicuro, dignitoso ed equo per ogni lavoratore in qualsiasi forma operi: è una emergenza che deve essere affrontata con responsabilità”.
Per farlo la strada da seguire dev’essere all’insegna di formazione e sicurezza: “In un settore, quello edile, dove un infortunio comporta con troppa frequenza conseguenze enormi si deve cambiare cultura e atteggiamento nel lavoro: i rischi non possono essere accettati, ma combattuti ogni momento. Sono le regole che devono garantire un mercato salubre, sicuro e legittimo e rendere impossibile avviare lavorazioni potenzialmente dannose o insicure. Formazione, trasparenza, sicurezza e leale concorrenza devono essere la norma: imprese di qualità, dipendenti formati, rispetto delle regole e l’applicazione dei giusti contratti sono il migliore antidoto a questi incidenti che avvelenano il comparto edile”.