MORBEGNO – Tre anni di lavori e tre milioni di euro investiti per ripristinare il collegamento ciclopedonale fra l’abitato di Desco, nel comune di Morbegno, e il chiosco al Masino, nel comune di Ardenno, che consente di evitare il passaggio sul Tartano, offrendo una via di fuga in caso di chiusura della viabilità principale. Il transito sulla Valeriana storica, l’antica mulattiera che corre lungo la base del versante retico, per circa 800 metri, era stato vietato con ordinanza comunale nel 1985 a causa dei continui smottamenti. Ad annunciare l’apertura nel corso dell’estate, al termine dei lavori di messa in sicurezza, sono il presidente della Comunità Montana Valtellina di Morbegno Emanuele Nonini e il suo vice e assessore ai Lavori pubblici Franco Marchini.
Un progetto articolato, giunto alle fasi conclusive, per un importante obiettivo raggiunto: l’ente comprensoriale si era infatti fatto carico di risolvere l’annoso problema che impediva, di fatto, la realizzazione del nuovo tratto di Sentiero Valtellina.
“Quello di Desco era un nodo da sciogliere per diverse ragioni, a cominciare dalla sicurezza – spiega il presidente Nonini -. Il nostro territorio è bellissimo ma fragile e dobbiamo prendercene cura sia per mantenerlo ma anche per favorirne la fruizione da parte dei residenti e quale risorsa turistica. Come Comunità Montana ci siamo impegnati per trovare una soluzione definitiva, partendo dalla progettazione per arrivare al reperimento degli ingenti finanziamenti necessari. La prossima riapertura ci consente di procedere con il più ampio progetto di valorizzazione e di potenziamento della rete ciclopedonale che completa e integra il Sentiero Valtellina a unire il versante retico alla sponda orobica”.
Nello specifico, sono stati previsti tre interventi di messa in sicurezza del versante, di cui l’ultimo in fase di ultimazione, che saranno seguiti dal ripristino del fondo della mulattiera, travolta da una frana nel 2019, con il posizionamento di parapetti, per un totale di quasi tre milioni di euro garantiti da Regione Lombardia e dalla Provincia con fondi Aqst. Si era partiti dalla rimozione di piante e massi pericolosi per poi proseguire con l’installazione di reti in aderenza alla parete rocciosa e di barriere paramassi per bloccare eventuali distacchi.
“L’intervento non è stato semplice – spiega Marchini -, poiché il fronte franoso presentava molte criticità che, negli anni, si sono aggravate per effetto delle condizioni atmosferiche. Siamo soddisfatti di averlo portato a termine, superando non poche difficoltà: a breve, a lavori conclusi, la sicurezza del versante sarà garantita e potremo procedere con la realizzazione del nuovo tratto del Sentiero Valtellina, potendo contare su tre percorsi che si affiancano e si completano, riuscendo a soddisfare le esigenze dei residenti nelle due frazioni e di chi vi transita a piedi o in bicicletta”.
L’antica mulattiera, che si snoda a monte della strada comunale, secondo fonti accreditate, risale al periodo romano, intorno al 250 dopo Cristo. Si sviluppa dal cimitero di Paniga, dove arriva il Sentiero Valtellina, verso Desco per circa 400 metri, fino all’inizio della salita, da dove prosegue per altri 400 metri sulla strada comunale per arrivare al chiosco del Masino. Un percorso funzionale, alternativo alla vecchia statale 38 e al viadotto del Tartano, provvisorio in vista della realizzazione del nuovo tratto di Sentiero Valtellina, finanziato da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia sul bando Interventi Emblematici Maggiori, che andrà a unire i due tronchi del percorso ciclopedonale, dal cimitero di Paniga all’abitato di Desco, per 500 metri, con una passerella di 85 metri protesa sull’Adda nella parte più a ridosso del fiume.