Morbegno

Giovanni Ruffoni premiato Benemerito dello sport 2024 dal Panathlon di Sondrio

Il Gruppo Sportivo CSI Morbegno ha annunciato con orgoglio il conferimento del prestigioso riconoscimento.

Con 40 anni nel consiglio, di cui 25 da segretario e 14 da presidente, Ruffoni incarna l’anima del CSI Morbegno.

Federica Lassi – 16 Aprile 2025 07:53

Morbegno, Bassa Valtellina, Sport

Giovanni Ruffoni GS Morbegno
Al centro Giovanni Ruffoni (credit GS CSI Morbegno)

MORBEGNO – Il Gruppo Sportivo CSI Morbegno ha annunciato con orgoglio il conferimento del prestigioso riconoscimento di Benemerito dello sport 2024 al loro storico presidente Giovanni Ruffoni da parte del Panathlon Club di Sondrio. Una notizia che ha suscitato unanime consenso e affetto nella comunità sportiva locale, dove Ruffoni rappresenta da decenni un punto di riferimento insostituibile.

Con 40 anni nel consiglio, di cui 25 da segretario e 14 da presidente, Ruffoni incarna l’anima del CSI Morbegno, realtà sportiva che proprio quest’anno celebra i suoi 70 anni di storia. “Ho iniziato a correre quando avevo 9 anni – ricorda – prima in bici e poi a piedi”. Una passione mai spenta, coltivata fin da piccolo, che lo ha portato a fare dello sport una missione quotidiana.

Il suo approccio, però, è sempre stato quello del gioco di squadra. “Lo penso a fare gruppo, l’individualità la lascio agli allenatori – sottolinea – e non è un caso se abbiamo sempre conquistato titoli societari a livello regionale e anche Nazionale”.

L’instancabile presidente, di professione Vigile Urbano nella vicina Talamona, non nasconde l’orgoglio di aver visto crescere il gruppo dai 50 tesserati degli inizi ai circa 300 di oggi: “Abbiamo 250 atleti nel settore atletica, 30 nella sezione tennis tavolo e altrettanti in quella del ciclismo”.

Giovanni Ruffoni GS Morbegno
La premiazione (credit GS CSI Morbegno)

Numeri importanti, che raccontano l’impegno di un volontariato che richiede costanza e sacrifici. “Il lavoro da fare è sempre tanto, ma sono sempre riuscito a farlo perché ho una professione che me lo concede. Lavoro a turni, o al mattino o al pomeriggio, il resto lo dedico al CSI Morbegno”, confida Ruffoni, che ammette di aver spesso sacrificato il tempo libero a discapito della famiglia: “Non potrebbe fare a meno, perché i sacrifici sono sempre ripagati”.

Dietro ogni traguardo c’è sempre stato il lavoro, spesso silenzioso, di un gruppo che riesce a far fronte a difficoltà organizzative non indifferenti: “Le difficoltà è quella di riuscire a trovare il tempo per mettere a posto tutti i tasselli – spiega – le manifestazioni da organizzare annualmente sono sei, per questo con il Consiglio ci troviamo tutti i martedì sera, dalle 9 a mezzanotte. Il problema – continua – è che ho pochi pensionati e per questo la fatica è ancora più grande”.

Il premio arriva quindi come riconoscimento a una dedizione che non si è mai affievolita nel tempo. “Il fulcro di tutto è il Trofeo Vanoni – ammette – è il collante che ci rende così uniti. Da 46 anni la passione nostra e del pubblico che invade Morbegno è rimasta immutata”.

E quella di Ruffoni è una passione concreta, che si traduce anche nella partecipazione attiva: non ha mai perso l’occasione di gareggiare in qualsiasi edizione del Trofeo Vanoni, definita “la staffetta di corsa in montagna internazionale più iconica della specialità, non solo a livello italiano, ma persino internazionale”.

Il riconoscimento ufficiale del Panathlon rappresenta una tappa importante per una carriera costruita sull’entusiasmo, la fatica e un’incredibile dedizione al mondo sportivo locale. Un premio che, come sottolinea tutto il CSI Morbegno, “va a chi vive davvero lo sport con il cuore”.