SONDRIO – Da lunedì sarà operativo l’Ospedale di Comunità di Morbegno, ubicato al secondo piano del padiglione Mattei-Vanoni del Presidio di via Morelli: il personale sociosanitario accoglierà i primi degenti dopo che, in questi giorni, sono stati preparati e attrezzati le camere e gli spazi comuni. È una struttura sanitaria di ricovero destinata a degenze brevi, per pazienti che necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica, per i quali vengono definiti percorsi di cura personalizzati e condivisi. L’Ospedale di Comunità di Morbegno, il primo aperto nel territorio dell’Ats Montagna, dispone di otto camere, sette doppie e una singola, tutte con bagno, per un totale di 15 posti letto. Sono garantiti un’assistenza infermieristica sulle 24 ore, sette giorni su sette, con il supporto degli operatori sociosanitari, e un’assistenza medica per quattro ore e mezza al giorno e pronta disponibilità nelle ore notturne, nei prefestivi e nei festivi.
“L’Ospedale di Comunità di Morbegno è il primo che attiviamo sul territorio – sottolinea il direttore generale Monica Fumagalli -: un modello che rivelerà presto la sua importanza quale struttura intermedia tra la cura domiciliare e il ricovero ospedaliero, in quanto fornisce un aiuto concreto ai pazienti e alle loro famiglie. Sin dal nostro insediamento, ci siamo impegnati per trovare una soluzione alla carenza di personale che ne impediva l’apertura: grazie a concorsi e avvisi siamo riusciti a reclutare i medici e gli infermieri completando l’organico e rendendo possibile l’attivazione del servizio”.
I destinatari delle degenze di comunità sono prevalentemente pazienti fragili o cronici, provenienti dal domicilio o dimessi da una struttura ospedaliera. Nel primo caso per il riacutizzarsi di una condizione clinica preesistente o per l’insorgenza di nuove problematiche, nel secondo dopo aver concluso il percorso diagnostico terapeutico ospedaliero ma in condizioni che richiedono assistenza infermieristica continuativa, supporto nella somministrazione di farmaci o nella gestione di presidi e dispositivi. Il ricovero nell’Ospedale di Comunità consente di educare e addestrare il paziente e il caregiver prima del ritorno in famiglia.
“L’Ospedale di Comunità – spiega il direttore sociosanitario Roberta Trapletti – è una struttura residenziale che per le sue caratteristiche va a potenziare la capacità di presa in carico territoriale fornendo una risposta efficace ai bisogni emergenti legati all’invecchiamento della popolazione e agli stati di fragilità e di cronicità che ne derivano. L’offerta sanitaria territoriale si arricchisce andando a completare la filiera del supporto domiciliare, diurno e residenziale, già previsto in ambito sociosanitario, per accompagnare la risposta di rete all’evoluzione naturale del bisogno lungo il ciclo di vita della persona”. L’équipe è composta da cinque medici, dagli infermieri e da operatori sociosanitari.