Sondrio

Animali selvatici, picco di incidenti a marzo: salgono a 37

Incremento dei sinistri con selvaggina rispetto a febbraio.

In ascesa anche il numero di animali trovati morti e le predazioni da lupo.

Federica Lassi – 16 Aprile 2024

Sondrio, Centro Valtellina, Cronaca

Volpe animali selvatici

SONDRIO – In crescendo gli incidenti che hanno visto il coinvolgimento di animali selvatici a marzo. A dirlo è il consueto report della Polizia provinciale, che vede altresì aumentare il numero di esemplari trovati morti e le predazioni da lupo rispetto al mese di febbraio.

Partendo dai sinistri con selvaggina, questi sono stati 37 e gli animali maggiormente colpiti risultano come sempre i cervi: 10 gli esemplari coinvolti, lo stesso numero delle volpi, poi 7 tassi, 6 caprioli, 2 faine, una lepre c. e uno scoiattolo. A conti fatti, si attestano dunque oltre dieci incidenti in più rispetto a febbraio.

Praticamente raddoppiato il numero di animali trovati morti e smaltiti, pari a 28: si contano 13 cervi, 10 caprioli, 3 volpi, un tasso e un merlo. In leggero incremento anche gli animali trovati morti e conferiti all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZSLER), che passano da quatto a sette: 2 capre e 2 camosci, un cervo, un cinghiale e un capriolo. Confermata anche l’assenza del West Nile Desease, sempre da IZSLER.

Novità di marzo i tre animali abbattuti su disposizione del veterinario, tutti cervi. Al CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) arrivati due esemplari in più rispetto a febbraio, per un totale di dieci: 3 caprioli, due passeri, un camoscio, un falco di palude, un gheppio, uno sparviere e una tartaruga. Animali in difficoltà recuperati e liberati risultano invece 4: due camosci, un capriolo e una volpe.

Arrivando alle predazioni da lupo, se ne attestano 7 questo mese, di cui cinque certe, una possibile e una negativa. Quelle sicure hanno avuto come protagonisti due cervi, un capriolo, un camoscio e una pecora. Probabile la predazione di un altro capriolo, mentre è risultata non predata una capra trovata morta con segni lasciati da carnivori: l’analisi IZSLER ha dato esito negativo, confermando la morte per causa naturale e successivo consumo del corpo da parte dei predatori.

A quota zero le nutrie abbattute, così come i cacciatori controllati durante l’esercizio venatorio. Appaiono due invece i controlli ambientali effettuati e una persona segnalata all’Autorità Giudiziaria.

In totale undici le sanzioni amministrative emesse, una in più di febbraio: cinque legate ai Regolamenti Locali, quattro all’Ambiente, due al Codice della Strada.

Tutte queste attività sono state svolte da due ufficiali e nove agenti più otto guardie volontarie provinciali.