Sondrio

ASST Valtellina. Sara Maria Viganò nuovo direttore di Nefrologia e Dialisi

Lecchese, entrerà in servizio dal 1° novembre in sostituzione della dott.ssa Carla Colturi.

"Non vedo l'ora di cominciare questa nuova esperienza, è un'occasione da cogliere".

Redazione VN – 18 Settembre 2024

Sondrio, Centro Valtellina, Sanità

Sara Maria Viganò nuovo direttore Nefrologia e Dialisi ASST Valtellina e Alto Lario
Da sinistra: Davie Mozzanica, Roberta Trapletti, Sara Maria Viganò, Monica Fumagalli, Anna Maria Maestroni

SONDRIO – Lecchese, laureata all’Università degli Studi di Milano, dove si è anche specializzata in Nefrologia, dal 2009 in forza all’Ospedale Manzoni di Lecco, la dottoressa Sara Maria Viganò è il nuovo direttore della Struttura complessa di Nefrologia e Dialisi dell’Asst Valtellina e Alto Lario, dopo aver vinto il concorso bandito la primavera scorsa. Assumerà l’incarico quinquennale il 1° novembre. Nella giornata di ieri, la dottoressa Viganò è stata accolta a Sondrio dal direttore generale Monica Fumagalli e ha incontrato il direttore amministrativo Davide Mozzanica, il direttore sanitario Anna Maria Maestroni e il direttore sociosanitario Roberta Trapletti. Accompagnata dalla dottoressa Maestroni ha visitato il reparto che guiderà, al secondo piano del Padiglione est, e incontrato i medici e gli infermieri con i quali lavorerà. Un rapporto già instaurato negli anni passati per la collaborazione in atto tra gli Ospedali di Sondrio e di Lecco nella gestione di pazienti valtellinesi.

Dopo gli inizi in una clinica pediatrica milanese, dove ha seguito bambini con insufficienza renale, la dottoressa Viganò si è specializzata nella dialisi e negli accessi vascolari per la preparazione dei pazienti: una branca della medicina interna che presenta aspetti interessanti e al tempo stesso delicati. Dal 2009 è dirigente medico dell’Unità Operativa Complessa di Nefrologia, dialisi e trapianto dell’Asst di Lecco. “Lo specialista nefrologo è tante cose insieme – sottolinea la dottoressa Viganò -: è un po’ internista, un po’ chirurgo e un po’ anestesista. Richiede competenze diversificate e molta sensibilità poiché cura pazienti cronici che saranno malati per sempre, ai quali deve garantire la migliore qualità di vita possibile. Gestiamo il paziente, che vediamo anche tre volte alla settimana, e insieme la sua famiglia e diventiamo un punto di riferimento”. Una specialità complessa che la dottoressa Viganò illustra anche agli studenti per spiegare cosa c’è intorno alla dialisi, dal punto di vista medico, terapeutico e del rapporto con il paziente. In qualità di esperto esterno collabora con il Liceo scientifico Agnesi di Merate e con i Licei scientifico Grassi e classico Manzoni di Lecco per l’insegnamento della Nefrologia agli studenti della Curvatura biomedica.

La Struttura Complessa “Nefrologia e Dialisi” si occupa di diagnosi e terapia delle nefropatie primitive e secondarie e delle insufficienze renali acute, compresi i controlli ambulatoriali. Svolge attività di monitoraggio dell’insufficienza renale cronica e attua tutti i processi utili al rallentamento dell’evoluzione patologica renale, programma la terapia conservativa o sostitutiva, seguendo circa 80 pazienti, ed effettua controlli ambulatoriali. È inoltre specializzata nel trattamento dell’insufficienza renale terminale. Nel 2023, negli ambulatori di Nefrologia sono state effettuate quasi 2900 prestazioni, tra prime visite e di controllo, di cui 1864 per pazienti esterni. L’attività di Cal, ovvero centro dialisi ad assistenza limitata, e dialisi ha visto l’erogazione di oltre 34 mila prestazioni, tra emodialisi di varie tipologie, emodiafiltrazione, dialisi, irrigazione di catetere vascolare, rimozione di ferite o ustioni, somministrazione di terapie infusionali. Dalla scorsa primavera, a seguito del pensionamento della dottoressa Carla Colturi, che lo aveva diretto per dodici anni, il reparto era privo di titolare.

“Non vedo l’ora di iniziare questa nuova esperienza in Valtellina – conclude la dottoressa Viganò -: era una sfida, un’occasione da cogliere. È il momento giusto per me, per assumere l’incarico di direttore di Struttura complessa, ma anche per il contesto, con l’appuntamento olimpico che aprirà interessanti prospettive”.