Sondrio

Cani da pastore, i comportamenti da adottare in caso di incontro

"Per i fruitori della montagna è importante capire come approcciarsi".

"Questi animali devono capire che l'uomo non è una minaccia per loro e per il gregge".

Redazione VN – 21 Aprile 2025 06:20

Sondrio, Centro Valtellina, Montagna

Cane da pastore
Credit photo Parco delle Orobie Valtellinesi

SONDRIO – “Anche chi frequenta la montagna ha un ruolo davvero importante per la coesistenza. Non è solo compito degli allevatori favorire la coesistenza tra uomo e grandi predatori ma anche ognuno di noi dovrebbe fare la sua parte, conoscere le norme e comportamenti che si devono adottare quando si incontra un cane da guardiania, non solo per la nostra sicurezza ma anche come forma di rispetto per il lavoro degli allevatori e dei cani!”.

Il Parco delle Orobie Valtellinesi ha diffuso un vademecum, in collaborazione con Runcasc Azienda Agricola e DifesAttiva, per spiegare ai frequentatori della montagna come comportarsi in caso di incontro con cani da pastore.

Come lavorano questi cani? “Identificati come cani “da guardiania” o “da protezione” è per loro istinto naturale identificare il gregge o la mandria come propria famiglia da difendere. Sono cani coraggiosi ed autonomi nel prendere decisioni, questo gli permette di fornire un supporto fondamentale al il pastore – spiega l’ente -. Sono razze specifiche di cani, che spesso si identificano con il” pastore maremmano abruzzese”. Sono razze selezionate dall’uomo nel corso dei secoli, il cui compito è quello di sorvegliare e difendere il gregge o la mandria da qualsiasi minaccia, come i predatori ma non solo, vediamo insieme. Ad esempio quando un estraneo si avvicina al gregge al pascolo, che esso sia una persona, un cane o altro animale, un mezzo a motore, ecc., nel cane da protezione scatta il campanello di controllo in questa occasione si potrà notare un cambiamento della postura, una diversa mimica facciale e spesso anche l’aggiunta di un abbaio di avvertimento, che risuona diverso da quello di pericolo. Ovviamente è molto importante nel caso ci siano più di un cane il loro rapporto all’interno del gregge, la forza del branco e il lavoro di gruppo sono comportamenti essenziali per la difesa da predatori esterni”.

“Questo può accedere anche nei confronti dell’uomo – proseguono dal Parco – ma se i nostri comportamenti saranno adeguati, sarà più difficile, ma non impossibile, che un cane possa aggredire. Oggi iniziano a diffondersi anche sul nostro territorio e diventa quindi importante per tutti i fruitori della montagna conoscere le giuste regole per ridurre al minimo il confronto con essi”.

I comportamenti da seguire con un cane da guardiania

Informarsi:

– Prima della nostra escursione è importante informarsi sulla possibile presenza di cani da protezione, ormai in diffusione anche sulle nostre montagne.

Prevenire:

– Se ci si imbatte in un cartello di avvertimento “Bestiame custodito da cani da protezione”, è opportuno, se possibile, percorrere un sentiero alternativo, in caso contrario rispettare tutte le indicazione che si trovano sul cartello.
– Se ci si imbatte in un gregge, cercare di aggirarlo il più alla lontano possibile, senza MAI attraversarlo
– Se si è in bicicletta e ci si imbatte in un gregge, scendere preventivamente dal mezzo e ridurre la velocità di percorrenza
– Tenere sempre i propri cani al guinzaglio e non avvicinarsi ai cani da protezione

Incontro:

– Cercare sempre di individuare la posizione dei cani e passare il più possibile lontani
– Ricercare l’attenzione del pastore, che dovrebbe sempre essere presente solo se si tratta di un pascolo libero guidato.
– In caso il cane si avvicini evitare qualsiasi tipo di interazione sia aggressiva che amichevole
– Fermarsi e distogliere lo sguardo
– Indietreggiare lentamente, senza voltare le spalle al cane

Lo scopo di questi comportamenti è quello di concedere al cane il giusto tempo per comprendere che noi non rappresentiamo una minaccia, che rispettiamo la loro difesa e non disturbiamo il gregge. Ma perché “adeguarsi” alla presenza di questi cani? I cani da protezione sono indispensabili per un adeguata custodia delle greggi per evitare la predazione da parte dei grandi carnivori. Ricordiamoci che sia per l’allevatore che per il cane è un lavoro a tutti gli effetti. Il pastore ha un grande lavoro, continuo, di addestramento e controllo dei cani e ogni nostra azione sbagliata può compromettere il lavoro di mesi. Inoltre aiuta a preservare la pratica del pascolo che favorisce e mantiene ecosistemi, biodiversità creando una complessa catena trofica di cui noi tutti beneficiamo!”, concludono dall’ente.