BORMIO – Aprile segna il periodo in cui le uova della lepidottero del pino silvestre si schiudono, dando origine alle larve, ossia le processionarie, i noti bruchi pelosi che si possono osservare in fila lungo i sentieri, a cui il loro nome, oppure sui rami degli alberi.
Questi bruchi costituiscono una fase del ciclo vitale della 𝘛𝘩𝘢𝘶𝘮𝘦𝘵𝘰𝘱𝘦𝘢 𝘱𝘪𝘵𝘺𝘰𝘤𝘢𝘮𝘱𝘢, un lepidottero parassita che attacca principalmente il pino silvestre. Nutrendosi degli aghi, causano un progressivo indebolimento della pianta. Le larve si sviluppano all’interno di vistosi nidi sericei, simili a grosse ragnatele, ben riconoscibili tra i rami.
“Avete mai notato quanti ce ne sono nei boschi di pino silvestre nella zona del Sondalino? È importante prestare attenzione: questi bruchi possono risultare pericolosi sia per l’uomo che per gli animali domestici. I loro peli urticanti, liberati nell’ambiente o a contatto diretto, possono provocare forti reazioni allergiche, irritazioni cutanee e disturbi respiratori. Se vi capita di avvistarli durante una passeggiata, è consigliabile mantenere le distanze e, se siete accompagnati dal vostro cane, evitate che si avvicini per proteggerlo da possibili conseguenze”, avvisa il Parco Nazionale dello Stelvio.