MILANO – Si sono ritrovati sotto il Pirellone, in piazza Duca d’Aosta, insieme ai colleghi di tutta la Lombardia, gli agricoltori di Valtellina e Valchiavenna per chiedere interventi decisivi contro la fauna selvatica che imperversa nei territori danneggiando coltivazioni e creando problemi di sicurezza ai cittadini.
A Milano sono scesi in piazza per dire basta a una situazione che si protrae da tempo. Al centro del dibattito soprattutto i cinghiali, che proliferano e causano disagi non indifferenti, compromettendo il duro lavoro dei coltivatori.
A rimarcare l’impegno di Regione Lombardia messo in campo per contenere il fenomeno durante la manifestazione indetta da Coldiretti (presente anche Coldiretti Sondrio alla mobilitazione) il presidente Attilio Fontana e l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, dimostrando di essere sulla stessa linea d’onda delle numerose persone partecipanti alla protesta.
“Gli allevatori chiedono di iniziare un serio processo di eliminazione dei cinghiali. Da un lato per impedire che la peste suina possa diffondersi, dall’altro per evitare che i campi lavorati siano distrutti dall’eccessiva presenza di animali. La Regione Lombardia ha dimostrato questa volontà, se è vero che abbiamo emesso tre ordinanze che vanno nella direzione del contenimento delle specie invasive”, ha precisato il governatore di Regione Lombardia.
“Siamo molto preoccupati – ha detto il presidente Fontana – sia per la sorte dei campi ma anche dalla presenza della peste suina nei territori interessati”.
“In questi anni – ha aggiunto l’assessore Beduschi – Regione Lombardia ha fatto di più e meglio di tutti per contenere la fauna selvatica invasiva e in particolare i cinghiali. Nelle prossime settimane adotteremo il piano straordinario per il controllo della fauna selvatica, che nei fatti è già concretamente attuato, a partire da 3 ordinanze operative firmate dal governatore Fontana”.
“I dati – ha aggiunto l’assessore – ci dicono che dal 2021 a oggi la capacità di contenere i cinghiali è più che raddoppiata. In 3 anni e mezzo ha raggiunto i 46.000 abbattimenti, ma è anche vero che dobbiamo scontrarci con sacche di resistenza da parte di alcune province. Di fatto possono decisamente fare più e meglio. Le norme sono da rispettare e chi non lo fa si assumerà tutte le responsabilità del caso”.
Nel suo intervento dal palco allestito da Coldiretti, Beduschi ha poi ricordato che l’ultima ordinanza di Regione Lombardia, in vigore da sabato, è una risposta concreta per agevolare la lotta ai cinghiali. Con meno vincoli burocratici, procedurali e di gestione delle risorse economiche. A partire dal 2019 sono stati investiti oltre 13 milioni e mezzo per le attività di prevenzione e ristoro dei danni.
“Il popolo del settore primario – conclude l’assessore Beduschi – con la consueta concretezza ha manifestato la sua preoccupazione. Che facciamo nostra, a difesa dei raccolti minacciati dalla fauna selvatica ma anche del patrimonio suinicolo che dobbiamo difendere dalla Peste Suina. Le strumentalizzazioni, anche politiche, servono a poco. La missione di tutti è quella di combattere un’anomalia che nel tempo si è stratificata. Determinando in aree non vocate la presenza di quasi 2 milioni e mezzo di capi in zone dove storicamente non sono mai stati”.