SONDRIO – “La Banca Popolare di Sondrio è sin dalla sua nascita, nel 1871, una presenza costante nella storia della nostra valle e dei suoi abitanti. Che siano dipendenti, piccoli azionisti, risparmiatori o clienti, ne ha profondamente segnato le vite. Una vicinanza che si materializza nell’attenzione al territorio e nel sostegno garantito al suo sviluppo sia direttamente, finanziando l’imprenditoria locale, che promuovendo la crescita sociale culturale attraverso importanti iniziative. Questo è per tutti noi la Banca Popolare di Sondrio, la nostra banca. Quanto sta avvenendo in questi giorni, seppure non inatteso, è fonte di grande preoccupazione, per il presente e soprattutto per il futuro. Che cosa ne sarà della nostra banca? È la domanda che tutti ci poniamo”.
Si è lanciato in queste riflessioni Massimo Scaramellini, sindaco di Sondrio, alla luce degli ultimi avvenimenti che stanno scuotendo l’istituto di credito valtellinese che ha ricevuto un’offerta pubblica di scambio da parte di BPER, l’ex Banca Popolare dell’Emilia-Romagna.
“Per i non addetti ai lavori è difficile comprendere mosse che nascono e si sviluppano molto al di sopra di noi, ma non sottovalutiamo le ricadute che l’offerta Bper potrebbe avere sulla nostra città. Sondrio è nella storia ed è nel nome – continua il primo cittadino -. L’istituto di credito, fedele alla sua tradizione di banca popolare cooperativa, in oltre 150 anni, ha guidato lo sviluppo economico, ha assecondato la propensione al risparmio della nostra gente, ha sostenuto famiglie e imprese e ha garantito uno sbocco lavorativo a migliaia di persone che hanno potuto realizzare il loro progetto di vita. Questo è il patrimonio da difendere, che non si può certo riassumere nei freddi numeri dell’alta finanza. A Sondrio la presenza della sede centrale, con i numerosi dipendenti che vi lavorano, garantisce un importante indotto per gli esercizi pubblici e i negozi: sarebbe una grave perdita per la città e ci auguriamo che non accada”.
“Bper è una realtà solida, un esempio di eccellenza italiana, con una storia comune, nella nascita e nello sviluppo, e non a caso ha puntato sulla Bps, un istituto che ha progressivamente accresciuto dimensioni e valore, grazie alle scelte oculate dei suoi amministratori. Ma la Sondrio siamo noi. Così com’è avvenuto per il Credito Valtellinese, la sensazione è di essere scippati di un bene che appartiene alla città e alla valle intera, un pezzo della nostra storia, e come tale è doloroso privarsene. L’auspicio è che, se l’azione di Bper dovesse concretizzarsi, le origini e la territorialità vengano mantenute. La mia preoccupazione è quella di tutti. Le incognite hanno spazzato via le certezze e pesano in queste giornate concitate caratterizzate da molte, doverose parole che saranno a breve chiamate alla prova dei fatti. Da spettatori attendiamo gli imminenti sviluppi, confidando in un epilogo positivo per la nostra banca”, conclude Scaramellini.