SONDRIO – Cinquantacinque sindaci o loro delegati, a rappresentare oltre 140 mila abitanti, hanno partecipato ieri, nell’Aula magna del Presidio Ospedaliero di Sondrio, alla Conferenza dei Sindaci, la prima convocata dal presidente Marco Scaramellini dopo l’elezione avvenuta il 25 luglio scorso, che ha dato spazio a temi di carattere generale illustrati dalla Direzione strategica di Asst Valtellina e Alto Lario. Dal Piano di Sviluppo del Polo Territoriale all’ampliamento e riordino dell’Ospedale di Sondrio e agli interventi di riqualificazione dell’Ospedale di Sondalo fino alle liste di attesa, passando per le convenzioni con l’Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano e le nuove nomine di direttori di Struttura complessa, i presenti hanno assistito a un’ampia e dettagliata presentazione dei temi di più stretta rilevanza della sanità provinciale. Ad aprire i lavori è stato il presidente Scaramellini che si è messo a disposizione degli Ambiti per partecipare alle assemblee distrettuali e raccogliere le proposte dei sindaci.
Il direttore sociosanitario Roberta Trapletti ha illustrato ai sindaci il Piano di sviluppo del Polo Territoriale, che definisce la domanda di salute territoriale, la programmazione e progettazione dei servizi erogativi, creato partendo dalle linee di indirizzo di Regione Lombardia, coerente con i Piani di Zona, redatto dall’Asst con la regia di Ats, risultato dei gruppi di lavoro tra i direttori dei quattro Distretti, Alta Valtellina, Media Valtellina, Bassa Valtellina, Valchiavenna e Alto Lario, con una programmazione a livello distrettuale. In un territorio diviso su due province, Sondrio e Como, con 93 Comuni e 195 mila abitanti, caratterizzato da un indice di vecchiaia alto rispetto ad altre aree, con 206 ultrasessantacinquenni ogni 100 residenti con meno di 15 anni, con il 34% della popolazione affetta da cronicità e fragilità clinica, diventano fondamentali i servizi sanitari territoriali. Nei primi sei mesi del 2024 nell’Asst Valtellina e Alto Lario sono state erogate oltre 275 mila prestazioni, pari all’84% del totale. Un ruolo fondamentale viene svolto dagli Ospedali di Comunità e dalle Case di Comunità. A Morbegno è operativo l’Ospedale di Comunità, altri due, Sondalo e Tirano, saranno pronti nel 2025 e il quarto, quello di Dongo, nel 2026. Le Case di Comunità già in funzione sono quelle di Livigno, Bormio, Chiesa in Valmalenco e Berbenno, due saranno operative a breve, Morbegno e Chiavenna, Tirano e Sondrio nel 2025 e Dongo nel 2026. Il direttore sociosanitario Trapletti si è soffermato sui cinque progetti più rilevanti, evidenziando la strategia che verrà adottata: “Con i direttori di Distretto abbiamo convenuto di sviluppare una singola progettualità in un ambito territoriale per poi esportarla negli altri una volta sperimentata con successo. Ciascun territorio avrà tutti i servizi pur mantenendo la sua specificità”.
I progetti riguardano il Punto unico di accesso e la Valutazione multidimensionale integrata; il supporto al paziente con fragilità sanitaria e sociale dimesso dal Pronto soccorso; il monitoraggio di infermieri di famiglia e di comunità integrato con la teleassistenza; la presa in carico da parte degli infermieri di famiglia e di comunità dei pazienti con lesioni del midollo spinale; lo sviluppo della telemedicina. Fino al 27 novembre i sindaci, ai quali è stato sottoposto il Piano, potranno inviare considerazioni e proposte, mentre l’adozione del testo definitivo avverrà entro la fine del 2024.
Il direttore generale Monica Fumagalli, prima di entrare nel dettaglio dell’ampliamento e riordino dell’Ospedale di Sondrio e della riqualificazione dell’Ospedale di Sondalo, il secondo degli argomenti all’ordine del giorno, ha inquadrato la situazione a dieci mesi dalla nomina della Direzione strategica. “Abbiamo lavorato su molti aspetti, strutturale, organizzativo e del personale, impegnandoci sia per le convenzioni con le grandi strutture ospedaliere sia pubblicando bandi di concorso. Il reperimento di medici e infermieri rimane un grave problema ma con strutture moderne aumenteranno le possibilità di riuscire a reclutarli”.
Al Presidio Ospedaliero di Sondalo sono in corso i lavori per la realizzazione del nuovo reparto di Malattie infettive nel padiglione 1 e dell’Ospedale di Comunità al 6. Per la messa in sicurezza antincendio si interviene nel padiglione dei servizi e a breve al 5. È già stato programmato il trasferimento del Servizio farmacia dal padiglione amministrativo all’1. L’obiettivo è di ampliare l’offerta di servizi e di razionalizzare le risorse. Altri interventi sono in corso presso il Presidio Sociosanitario Territoriale di Tirano, per la nuova accettazione, per l’Ospedale di Comunità, per la Casa di Comunità e per l’antincendio; a Chiavenna per la realizzazione della nuova Casa di Comunità, per la ristrutturazione della palazzina che ospita il Centro Psicosociale e per l’antincendio; a Morbegno per la nuova Casa di Comunità; a Dongo per l’Ospedale di Comunità e per la Casa di Comunità. L’intervento principale, con il finanziamento regionale salito da 50 a 70 milioni, è previsto a Sondrio: non coinvolgerà soltanto la parte edilizia e impiantistica ma si estenderà all’organizzazione degli spazi, per la creazione di un nuovo modello ospedaliero basato sull’intensità della cura. Una sistemazione logistica innovativa, definita per piani strategici, che si tradurrà in una razionalizzazione dei servizi. Le opere da realizzare per le Olimpiadi Milano Cortina 2026 sono concentrate sulla Casa di Comunità di Bormio, con ampliamento del parcheggio e adeguamento delle strutture, e, soprattutto, sull’Ospedale di Sondalo, dove sono previsti il rinnovo delle attrezzature radiologiche, la riqualificazione delle palestre riabilitative, il potenziamento del centro di preparazione per gli sport invernali alla Medicina dello sport, la messa in sicurezza con il rifacimento della cabina elettrica principale. Il direttore Fumagalli ha ricordato i nuovi incarichi conferiti per dirigere le Strutture complesse, tutti già operativi: alla dottoressa Elisabetta Vitali per il Laboratorio; al dottor Tonino Trinca Colonel per la Direzione aziendale delle professioni sanitarie e sociosanitarie; al dottor Stefano Ferrari per la Chirurgia vascolare; alla dottoressa Michelina Inverno per la Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza; alla dottoressa Sara Maria Viganò per la Nefrologia e Dialisi. Il dottor Manlio Antonuccio, nuovo direttore dell’Oculistica, prenderà servizio il 1° gennaio 2025.
Il direttore sanitario Anna Maria Maestroni ha presentato l’organizzazione del Polo Ospedaliero nei suoi cinque dipartimenti: Emergenza e Urgenza; Area medica; Materno Infantile; Area chirurgica; dei Servizi. Nel 2023 i ricoveri sono stati 16.197, 74.024 gli accessi al Pronto soccorso, 217.652 le visite specialistiche, 384.681 le altre prestazioni, 154.682 per la diagnostica e oltre 2,2 milioni i numeri del Laboratorio. I servizi sono presenti sull’intero territorio, da Livigno a Dongo, con 11 punti di erogazione per le visite specialistiche e sette per le altre prestazioni. “Abbiamo attivato strumenti per integrare e potenziare le nostre strutture, prevalentemente con il Niguarda – ha precisato – inserendo nell’accordo tutte le discipline di cui abbiamo bisogno: dai neurologi ai cardiologi, dai radiologi ai pediatri e ai ginecologi, dagli anestesisti ai medici di emergenza urgenza, dai dermatologi ai chirurghi fino agli ortopedici del Pini e agli specialisti in Medicina riabilitativa”.
Per inquadrare il tema delle liste di attesa, il direttore amministrativo Davide Mozzanica è partito dalle classi di priorità, urgente, breve, differibile e programmabile, che decorrono dal momento in cui l’utente richiede la prestazione, previste per le prime visite, non per le visite di controllo. In mancanza di disponibilità il cittadino può rivolgersi all’Urp, l’Ufficio relazioni con il pubblico: il CUP aziendale verifica nell’ambito di garanzia, definito a livello regionale con il territorio dell’Ats Montagna, ma se il cittadino rifiuta il giorno o la sede della prestazione proposta perde il diritto alla priorità. Un meccanismo che si rivela efficace per tutte le specialità, ma non, allo stato attuale, per la Dermatologia, in quanto nella nostra Asst è presente un solo specialista, lo stesso nell’Asst Valcamonica e non si trovano slot liberi. Anche a Milano e a Brescia sono in difficoltà. L’utente non può però rivolgersi in autonomia a una struttura privata per poi chiedere il rimborso all’Asst. A seguito delle criticità legate alla presenza di un solo dermatologo, l’Asst ha adottato misure urgenti per il contenimento dei tempi di attesa che prevedono l’ottimizzazione delle agende, l’utilizzo di un applicativo regionale che consente di verificare le disponibilità in tutte le aziende sanitarie lombarde, un costante controllo sulle prenotazioni effettuate per ricordare l’appuntamento agli utenti ed evitare che non si presentino, recupero di ogni slot disponibile, attivazione di una specifica procedura dell’Urp per la gestione delle istanze dei cittadini.
A chiusura della presentazione, sono intervenuti i sindaci di Sondalo, Ilaria Peraldini, di Forcola, Faustino Bertolini, di Lovero, Annamaria Saligari, di Bormio, Silvia Cavazzi, di Ardenno, Laura Bonat, di Dongo, Mauro Robba, di Morbegno, Patrizio Del Nero, e il consigliere comunale di Castione Andevenno Enio Rizzi.