SONDRIO – A distanza di poche settimane dall’iniziativa precedente, l’Asst Valtellina e Alto Lario porta di nuovo in piazza i propri ambulatori vaccinali per sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione vaccinale nella Settimana Mondiale dell’Immunizzazione promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Dalle ore 8.30 alle ore 13 di mercoledì 24 aprile, in piazza Campello, a Sondrio, un’équipe medica e infermieristica sarà a disposizione dei cittadini che rientrano nelle categorie a maggior rischio, i quali potranno sottoporsi sul posto alla vaccinazione anti Pneumococco, anti Herpes Zoster e anti Difterite-Tetano-Pertosse.
“Negli ultimi cinquant’anni – spiega il dottor Daniele Maniaci, direttore della Struttura complessa Vaccinazione e Sorveglianza Malattie Infettive -, grazie alle campagne globali di vaccinazione, è stato possibile eradicare malattie come il vaiolo e garantire la sopravvivenza di milioni di bambini nel mondo. Bisogna però precisare che il rischio di contrarre malattie infettive prevenibili con il vaccino non è una prerogativa dell’età infantile. La letteratura scientifica evidenzia difatti quanto la popolazione anziana e i pazienti fragili abbiano una più alta incidenza di essere suscettibili alle infezioni rispetto alla popolazione generale. Per tale motivo, oltre alle vaccinazioni proposte in età pediatrica, raccomandiamo ai soggetti adulti di approfittare dell’opportunità di proteggersi per mezzo delle vaccinazioni loro dedicate”.
“Salvare vite con le vaccinazioni” è lo slogan scelto per l’edizione 2024 della World Immunization Week, la Settimana Mondiale dell’Immunizzazione, dal 24 al 30 aprile, cinquant’anni dopo il lancio dell’Expanded Programme on Immunization, il programma per garantire la vaccinazione di base ai bambini nel mondo, che è stato progressivamente ampliato nel corso degli anni. L’iniziativa dell’OMS ha l’obiettivo di richiamare l’attenzione sull’importanza delle vaccinazioni per la salute dei cittadini. Vaccinarsi significa proteggere sé stessi ma anche avere a cuore la salute della collettività, in particolare delle persone fragili, per le quali le malattie infettive rappresentano un pericolo.