SONDRIO – Mentre la Pianura Padana continua a registrare numeri allarmanti sul fronte della qualità dell’aria, Sondrio e l’Alta Lombardia si confermano esempi virtuosi, chiudendo il 2024 con dati incoraggianti. Secondo le rilevazioni di ARPA Lombardia, Sondrio ha registrato soltanto 8 giornate oltre la soglia critica di 50 microgrammi di PM10 per metro cubo di aria, consolidando il suo ruolo tra i capoluoghi lombardi con l’aria più pulita.
Il quadro regionale evidenzia un netto contrasto tra le aree pedemontane e quelle della pianura. Mentre città come Cremona (57 giornate di smog) e Milano (68 giornate, con un peggioramento rispetto alle 49 del 2023) affrontano livelli critici di inquinamento, Sondrio si distingue positivamente grazie a condizioni ambientali e urbanistiche favorevoli. Anche Lecco (9 giorni) e Varese (5 giorni) confermano la tendenza positiva dell’Alta Lombardia.
Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia, sottolinea però come il miglioramento della qualità dell’aria sia ancora troppo lento e legato in gran parte a fattori esterni: “Le politiche per la qualità dell’aria dimostrano la loro efficacia, ma sono trainate dal quadro normativo europeo. In Lombardia manca una regia territoriale efficace per mobilità, riscaldamento civile e politiche agricole”.
Un 2024 piovoso ha certamente favorito il miglioramento della qualità dell’aria a livello regionale, contribuendo a disperdere gli inquinanti atmosferici. Tuttavia, l’inquinamento atmosferico rimane un problema strutturale in molte aree, in particolare nei piccoli centri della pianura zootecnica. Soresina, nel Cremonese, si conferma il centro più colpito con ben 75 giornate di smog, superando ogni capoluogo. Le emissioni di ammoniaca derivanti dagli allevamenti intensivi rappresentano uno dei fattori principali di questo fenomeno.
Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia, evidenzia la necessità di rivedere il settore agrozootecnico: “Non sarà possibile raggiungere gli obiettivi della nuova direttiva UE senza un’azione incisiva. Occorre produrre meno ma meglio, riducendo l’impatto sull’ambiente e migliorando la qualità dell’aria”.
Per Sondrio, il 2024 è stato un anno di conferme. Il capoluogo valtellinese ha registrato concentrazioni medie di PM10 tra le più basse della regione, grazie a una combinazione di fattori naturali e scelte territoriali più sostenibili rispetto ai grandi centri urbani e agricoli. Ma, come ricordano gli esperti, non bisogna abbassare la guardia. La nuova direttiva europea sulla qualità dell’aria impone obiettivi più stringenti, che richiederanno un impegno ulteriore anche per le aree che oggi si trovano in una posizione di vantaggio.
La sfida è chiara: consolidare questi risultati virtuosi e fare di Sondrio un esempio per l’intera regione.