La sospensione della delibera è avvenuta in via cautelare, con particolare attenzione alle disposizioni che vietavano la stipula di nuovi contratti di esternalizzazione di servizi sanitari considerati essenziali, come l’assistenza nei pronto soccorso.
L‘assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, ha chiarito che l’ordinanza “non sposta di una virgola la nostra azione sui gettonisti. Semplicemente sospende il ‘divieto’ di stipula di nuovi contratti di esternalizzazione ma questo non vuol dire che saremo obbligati a stipularli”.
Per Regione Lombardia l’impianto generale della disposizione rimane quindi assolutamente valido, anche per quanto riguarda le modalità di reclutamento del personale individuate.
Quindi Bertolaso ha aggiunto: “Le cooperative hanno reso un business la professione medica e, di conseguenza, agiscono come società: cercando di tutelare i propri interessi economici. Evidenzio che la società che ha fatto ricorso ha dichiarato di ‘perdere’ introiti per circa 30 milioni in Lombardia, metà del proprio fatturato annuo, una cifra decisamente importante che ci dà anche la misura di quanto questo sistema sia iniquo. Noi teniamo il punto e continuiamo sulla nostra strada con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione, anche facendo appello al Consiglio di Stato su questa ordinanza”.
Il Tar ha fissato un’udienza per discutere il merito della misura il prossimo 24 ottobre, su richiesta dell’avvocata Mariangela Di Giandomenico di Orrick, che rappresenta la ‘GapMed’, società che eroga servizi medico sanitari.
Il dibattito su questo tema resta acceso, con il coinvolgimento delle istituzioni regionali e delle parti interessate, mentre il destino dei ‘gettonisti’ rimane oggetto di attenzione e controversia nel panorama sanitario lombardo.