BELLANO (LC) – “L’inseguimento seguito alla tentata rapina iniziato in provincia di Sondrio e culminato in una sparatoria in provincia di Lecco è stata l’ennesima situazione di gravissimo pericolo affrontata dagli uomini della Polizia di Stato la cui grande professionalità e preparazione ha consentito di evitare che tutto finisse anche peggio. E’ l’ulteriore conferma di quali rischi questo lavoro comporti ogni giorno, in ogni angolo del Paese, a prescindere dall’accertata pericolosità di alcuni territori o di alcuni servizi. Un plauso va ai colleghi che hanno gestito una situazione difficilissima mettendo in gioco la propria vita, a cui esprimiamo la nostra piena solidarietà”.
Così Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato, in merito al grave episodio avvenuto ieri, mercoledì, iniziato in provincia di Sondrio e conclusosi a Bellano, in provincia di Lecco. Dopo una tentata rapina avvenuta a Castione Andevenno, Polizia e Carabinieri hanno intercettato un furgone che dalla targa risultava rubato e hanno provato a fermarlo, ma il mezzo ha iniziato una folle fuga. Dopo circa 40 km di inseguimento, mentre i mezzi erano dentro una galleria, dal furgone sono stati esplosi alcuni colpi contro le forze dell’ordine. Quando ormai il furgone era arrivato in provincia di Lecco, a Bellano, nel corso della sparatoria la polizia ha ferito un malvivente. Sono stati immediatamente allertati i sanitari che hanno soccorso il ferito, un italiano già noto alle forze dell’ordine, portandolo in ospedale dove è piantonato in stato di arresto, mentre nel furgone sono state trovate e sequestrate una 357 Magnum e una semiautomatica. Gli accertamenti sono tuttora in corso mentre le indagini sono in mano per competenza alla Procura di Lecco.
“Si tratta di un episodio estremamente grave – commenta Massimiliano Dario, segretario Fsp Sondrio – che ha messo a rischio l’incolumità dei cittadini e degli operatori intervenuti, che miracolosamente ne sono usciti illesi. Episodi come questo, accaduto oltretutto in un territorio considerato relativamente tranquillo, fanno comprendere bene quanto indispensabile sia l’opera di chi presta servizio per proteggere la collettività, affrontando rischi estremi anche quando meno ce lo si aspetta. Una cosa questa su cui alcuni dovrebbero riflettere di più”.