TEGLIO – Una ferita impossibile da rimarginare, ricordi impossibili da scacciare di quello che successe tra il 22 e 23 maggio 1983 a Tresenda, frazione di Teglio. Più frane si abbatterono sul territorio, colpendo il suo cuore pulsante, gli abitanti. Il terribile bilancio di quei giorni fu di 17 vittime, 20 feriti e 3205 le persone evacuate.
Quest’oggi si celebrerà il 41° anniversario di questa tragedia, la frana di Tresenda, con una Santa Messa celebrata alle ore 20.00 presso il cimitero della frazione da Don Stefano Rampoldi.
Si tornerà con la memoria alla paura, alla sofferenza e a quegli istanti in cui la montagna cominciò a franare, messa a dura prova dalle piogge torrenziali che in quel periodo non davano pace al territorio. Un primo smottamento si verificò il 22 maggio all’ingresso dei Tresenda, con i detriti a finire sulla statale SS38, miracolosamente senza lasciare coinvolti. Intorno a mezzogiorno dello stesso giorno però, la fortuna guardò da un’altra parte: nell’area sottostante il campanile di Sommasazza ecco un nuovo distacco, che stavolta non diede scampo alle abitazioni, provocando 13 morti. Il giorno seguente, 23 maggio, altre quattro persone rimasero vittime di un’ulteriore frana a Valgella.