VAL MASINO – Sono partiti i monitoraggi di piante e uccelli, all’interno del progetto Val di Mello Climate Change, finanziato da Regione Lombardia con il bando Bioclima 2022, nella Riserva naturale della Val di Mello, da parte dei ricercatori dell’Università degli Studi di Milano.
Per quanto riguarda i monitoraggi floristici, si stanno svolgendo all’interno di tre habitat prioritari presenti in riserva: le foreste di versante a tiglio e acero (9180*), le foreste alluvionali a ontano bianco e frassino (91E0*) e le formazioni erbose a nardo (6230*).
“Nella prima uscita sono stati effettuati 20 rilievi fitosociologici negli habitat di tiglio e acero e ontano bianco e frassino. Per avere un’informazione più dettagliata possibile buona parte di questi rilievi sono stati effettuati in corrispondenza dei rilievi forestali precedentemente effettuati da Università Statale di Milano. E’ inoltre iniziata la ricerca e la verifica della presenza di una specie prioritaria, l’Orthotrichum rogeri, il muschio, endemismo europeo, che colonizza prevalentemente le cortecce di aceri di monte, frassini e saliconi, che crescano preferibilmente isolati o in radure. Nelle prossime uscite proseguirà la verifica della presenza di questa specie prioritaria e di altre specie importanti. Proseguiranno inoltre con i rilievi fitosociologici, concentrandoci sulle praterie seminaturali a nardo”, raccontano dettagliatamente dalla Riserva.
Al via anche i monitoraggi ornitologici, con punti d’ascolto su transetti altitudinali. “La modalità di censimento consiste nel segnare all’interno di un’apposita scheda tutte le specie viste e sentite. I punti sono stati ricavati all’interno di un piano di campionamento in alcune delle principali valli della riserva uniformemente distribuiti per fascia altitudinale in modo da coprire e indagare e censire tutti gli ambienti presenti dal fondovalle alla prateria alpina – spiegano sempre dalla Riserva -. Contemporaneamente viene compilata una scheda di caratterizzazione ambientale al fine di contestualizzare l’ambiente in cui viene svolto il rilievo”.
Le specie più censite sono: fringuello, pettirosso, scricciolo, cincia mora, tordo bottaccio, passera scopaiola , luì piccolo rondine montana e rondone maggiore e codirosso spazzacamino. Quelle più carismatiche e di interesse conservazionistico: coturnice, fagiano di monte, bigiarella, gipeto, aquila reale, merlo dal collare.
In contemporanea, si stanno svolgendo anche i lavori di monitoraggio forestale. Tecnici e ricercatori stanno facendo dei plot nei diversi habitat forestali per indagare le altezza dominanti del bosco, indispensabile per valutare la suscettibilità degli alberi al vento. “Inoltre, si raccolgono carote da alberi campione per analizzare gli effetti di siccità e stoccaggio di carbonio nei boschi”, concludono dalla Riserva.